La Trieste Early Jazz Orchestra – TEJO è un ensemble che raccoglie i migliori strumentisti della scena triestina e zone limitrofe, noti anche in ambito jazzistico internazionale. L’organico è costituito da: violino – Nicola Mansutti, 2 sax alti – Matic Mikola e Elias Faccio, sax tenore – Nevio Zaninotto, 2 trombe – Stefano Muscovi e Roberto Santagati , trombone – Matija Mlakar, bassotuba – Daniele Spano, chitarra e banjo – Tiziano Bole, pianoforte – Giulio Scaramella e batteria – Giulio Petracco.*
La direzione è ora di Petar Matošević che, dopo 10 anni, ha sostituito il fondatore Livio Laurenti, anche fondatore e direttore della Joplin Ragtime Orchestra. E’ stata sua l’idea di continuare il percorso iniziato con la JRO per esplorare la decina d’anni che va approssimativamente dal 1924 al 1934, quando il ragtime fu accantonato per dare spazio al jazz nelle sue prime forme orchestrali allargate con composizioni di D. Ellington, F. Henderson, G. Gershwin, etc. Si ripercorrono i “ruggenti anni venti” con scatenati ritmi sincopati che si intrecciano per costituire una miscela esplosiva che ci riporta alle atmosfere del Cotton Club di New York con le stesse sonorità di allora!!! A livello internazionale, europeo ed extraeuropeo, si contano sulle dita di una mano gli organici simili che si dedicano a questo recupero filologico. Gli arrangiamenti sono concepiti per quella che può essere definita una proto-big band. E’ ancora presente il violino e non c’è ancora il contrabbasso. La sezione dei sassofoni è limitata a 3 strumentisti e così gli ottoni (2 trombe e 1 trombone). Dalla seconda metà degli anni ’30 il cambiamento sarà sempre più radicale fino all’avvento della big band come la conosciamo ancora oggi e cioè ben più allargata (17-19 elementi) con 5 sassofoni, 4/5 trombe, 4/5 tromboni, la scomparsa del violino e sezione ritmica con il contrabbasso al posto della tuba. Ma seppur con soli 11 esecutori, di cui un violino, l’impatto è notevole sia nei brani melodici che in quelli più ritmati e ciò grazie anche alla bellezza delle orchestrazioni originali d’epoca che vengono presentate. Come spesso accadeva allora, molti brani provenivano dai musical di Broadway ed è per questo che l’orchestra si avvale anche di un cantante che sa calarsi perfettamente nel ruolo di crooner d’annata: Paolo Venier.
Con la TEJO collaborano anche giovani e talentuosi ballerini di Tip Tap e Lindy Hop ed il trio vocale Anakrousis. Il jazz di quegli anni era infatti suonato, cantato e ballato!
I brani vengono presentati da Livio Laurenti secondo un filo logico che consente alla platea di immergersi nel periodo storico di riferimento e gustare consapevolmente alcune gemme dei primordi del jazz. Il genere musicale, per la sua gaiezza e facilità d’ascolto, è adatto a tutti.
Coerentemente con l’approccio filologico delle interpretazioni, la TEJO si avvale di minima o anche nessuna amplificazione nei concerti al chiuso.
*Hanno collaborato: Antonio Kozina e Sebastiano Frattini (violino), Giuliano Tull, Giovanni Cigui, Marcello Sfetez e Bostjan Simon (sax alto), Piero Purich (sax tenore), Flavio Davanzo (tromba), Maurizio Cepparo, Alessandro Maras, Miron Hauser e Max Ravanello (trombone), Francesco De Luisa (pianoforte), Marco Steffè e Fulvio Vardabasso (chitarra), Franco Feruglio (contrabasso), Paolo Muscovi e Tom Hmeljak (batteria), Marko Rupel (tuba).
Hanno collaborato, inoltre:
– la cantante Ana Pilat
– il trio vocale Les Babettes
– i ballerini Giovanni Panasiti e Samantha Benedetti
– i ballerini di Tip Tap della scuola TocToc di Trieste
– i ballerini di Lindy Hop Špela Premelč, Jure Rus, Eva Počivavšek Janhar, Metod Javornik